Dal 1974, nel paese è stato permesso ai ciclomotori e scooter di condividere le piste ciclabili con le biciclette. Questi ciclomotori sono controllati meccanicamente per non superare i 25 km/h e devono esporre una targa blu.
Negli ultimi anni, gli “snorfiets” (bicicletta che fa le fusa) come li chiamano gli olandesi, sono diventati sempre più popolari. Le persone volevano il vantaggio di non doversi mescolare al traffico stradale e di non indossare il casco. A un certo punto, quasi 60.000 persone usavano gli scooter per andare al lavoro nella sola Amsterdam, raggiungendo oltre un milione di ciclomotori in tutto il paese.
Con l’aumento delle biciclette e dei ciclomotori, si sono sollevati timori per la sicurezza e i ciclisti hanno iniziato a protestare contro l’uso dei ciclomotori sulle piste ciclabili.
Robert Mulder, tecnico del traffico presso MetroCount Netherlands spiega come sono stati raccolti i dati e i risultati che questi hanno evidenziato:
Dobbiamo vietare il transito ai ciclomotori sulle piste ciclabili?
A causa dei crescenti incidenti che coinvolgono ciclomotori, nell’aprile 2018 siamo stati contattati dal Comune di Amsterdam per condurre una serie di sondaggi su 40 piste ciclabili per determinare:
- Percentuali di ciclisti e motociclisti leggeri che utilizzano ciascun percorso.
- Velocità medie per ogni tipo di veicolo.
La città ci ha concesso un mese di tempo dal momento in cui si erano rivolti a noi per condurre lo studio. Per noi, ciò significava posizionare 80 contatori/classificatori di biciclette in 40 siti diversi nel centro di Amsterdam entro 2 giorni! Nonostante la complessità dell’operazione siamo comunque riusciti a completare le installazioni nei tempi previsti.
Attrezzatura di monitoraggio utilizzata
La sfida principale in questo tipo di indagini è differenziare la bicicletta dal ciclomotore. Siamo stati in grado di utilizzare la nostra tecnologia di monitoraggio e gli algoritmi per misurare gli interassi di ogni veicolo e correlare le medie di velocità alle due diverse classi.
Dalla nostra esperienza nel rilevamento del traffico in tutta Europa, sapevamo che l’utilizzo di due sensori (tubi pneumatici a pareti sottili) era il metodo migliore per rilevare biciclette e ciclomotori. Il sistema doveva essere portatile e registrare i dati dei singoli veicoli con estrema precisione. Ecco perché abbiamo scelto il sistema RidePod® BT.
Il sondaggio su bici e ciclomotori
Abbiamo installato i contatori e raccolto i dati per 7 giorni interi in modo da poter registrare il traffico sia nei giorni feriali che nel fine settimana. I sondaggi sono stati controllati durante la settimana per assicurarsi che i dati venissero registrati correttamente e continuamente.
I controlli dei sensori sono stati effettuati recandoci sui siti in bicicletta. Al giorno d’oggi saremmo in grado di farlo dall’ufficio collegandoci alle centraline da remoto.
Cosa hanno mostrato i dati?
Una volta che tutti gli 80 contatori avevano raccolto i dati per l’intera settimana, li abbiamo elaborati e riportati su tabelle e grafici che evidenziavano i risultati. Abbiamo creato una mappa termica personalizzata per visualizzare facilmente i diversi interassi in relazione alle velocità e al numero di veicoli.
Questi risultati hanno chiarito quanto le velocità nei diversi siti potessero essere causa di incidenti, dando il via libera al Comune di Amsterdam per vietare la circolazione ai ciclomotori.
Raccogliendo dati per ogni singolo veicolo, siamo stati in grado di vedere chiaramente le due classi di veicoli tramite le diverse misure dell’interasse.
La prima classe aveva generalmente distanze degli assi comprese tra 80 cm e 1,2 metri. Possiamo dire con sicurezza che queste sarebbero biciclette. La velocità media per queste biciclette era di circa 15 km/h su tutti i percorsi.
La seconda classe di veicoli presentava interassi tra 1,25 e 1,4 metri. Questi veicoli tendevano a viaggiare circa 10-15 km/h in più rispetto alle biciclette, con alcuni che viaggiavano fino a oltre 50 km all’ora. Ben al di sopra al limite di 25 km/h.
Amsterdam dopo il divieto
Dopo aver ricevuto le nostre segnalazioni, è stata presa la decisione di vietare a tutti i ciclomotori di utilizzare le piste ciclabili di Amsterdam a partire dall’8 aprile 2019.
Da allora, il Comune di Amsterdam ha concluso che lo spostamento dei ciclomotori su strade pubbliche ha avuto un effetto positivo sia sulla sicurezza stradale che sul flusso del traffico.
Il numero di incidenti che avevano coinvolto ciclomotori è diminuito da una media di 100 negli anni precedenti a soli 29 nel 2019!
L’analisi sui tempi di percorrenza ha anche detrminato che il divieto non ha avuto alcun impatto negativo sui flussi di traffico sulle strade o sui trasporti pubblici. E per finire, i ciclisti si sentono più sicuri viaggiando sulle piste ciclabili.
Quando cammino e giro in bicicletta per la città oggi, un anno dopo il divieto, ci sono molti meno motociclisti rispetto a prima. La qualità della vita sulle piste ciclabili è migliorata e le persone si sentono sicure di pedalare di nuovo.
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